domenica 18 marzo 2012

Laney VC 15 110 Recensione


Oggi parleremo del Laney VC15, un piccolo amplificatore completamente valvolare della casa inglese.


Questo piccolo combo esteriormente ricorda gli amplificatori anni 70' costruiti dalla Fender, con i controlli posti sul retro, tolex nero e griglia anteriore per la protezione del cono grigia.

I controlli disponibili sono:

2 Canali Clean (volume) + Drive (gain+volume)

1 Equalizzatore (bassi, medi ed alti)

Controllo del riverbero a molle

Controllo presence (Tone)


Per quanto concerne le valvole usate troviamo 3 ECC83 TAD nella sezione di pre amplificazione e 2 EL84 TAD per il finale. Il cono è un Jensen da 10” specialmente studiato per entrare all'interno dell'ampli.

Come suona:

Posso sicuramente affermare che se state cercando un amplificatore hi-gain questo combo non vi piacerà, anche se tiriamo il collo al canale drive non riusciremo ad ottenere distorsioni adatte al metal o all'hard rock, invece se cercate un amplificatore per fare generi che richiedono un suono più pulito questa bestiola fa per voi. In casa Laney questa volta hanno fatto le cose per bene creando un amplificatore adatto al blues, jazz e rock, infatti il canale Clean rimane sempre pulito anche se posizioniamo la manopolina al massimo, caratteristica piuttosto inusuale in un amplificatore valvolare, in più il pulsante bright gli da quella botta in più che ti fa amare questo clean molto bello e corposo. Il secondo canale, Drive, si comporta sempre bene ed è facilmente regolabile grazie al controllo gain e al controllo volume che permettono di creare dei suoni sempre definiti e presenti senza impastare mai.

L'equalizzatore invece non mi ha convinto molto poiché il controllo dei bassi non lavora molto bene o meglio non è studiato per lavorare bene con le caratteristiche interne dell'amplificatore, essendo un semi open back i bassi si disperdono e in più il cono non è molto performante, ma collegandolo ad una cassa esterna il discorso cambia, però andando a spendere 400€ per un 15W mi aspetterei almeno che tutte le frequenze si sentano per bene. Gli altri controlli al contrario sono molto precisi e lavorano bene in qualsiasi situazione e con qualsiasi tipologia di cassa.

Il riverbero è un altro punto dolente di questo ampli, infatti inizia a lavorare solo oltre le ore 2, molti consigliano di sostituirlo con un modello simile prodotto da TAD, escludendo il fattore della poca sensibilità devo dire che mi ha stupito per il suo comportamento, molto silenzioso e definito; in genere quando si innestano i riverberi a molle si avverte un fastidioso fruscio dovuto spesso e volentieri allo scarso isolamento dello stesso, qui invece non accade, probabilmente anche grazi al fatto che il magnete dell'altoparlante è praticamente in contatto con la scatola dello stesso.

Per fini l'ultimo potenziometro che troviamo è quello del TONE che non è altro che un controllo presence che aiuta a rendere il suono ancora più gestibile e regolabile.

Gli ingressi per la chitarra sono 2 e sono i classici Low e Hi che come sempre hanno 6db di differenza e sono studiati per l'uso con chitarre con pickup single coil ho humbacker.


Sul retro troviamo l'uscita per la cassa esterna 8/16 ohm, il send/returm e l'ingresso per il footswitch non fornito.


Concludendo posso dire che per il suo costo questo amplificatore è decisamente sotto la media, in più se si tiene conto che al suo interno è stata usata molta componentistica smd che farà penare qualsiasi tecnico nel momento in cui qualche cosa nono dovesse più funzionare. In più tutte le piccole lacune come il riverbero o i bassi fanno ulteriormente scendere la qualità costruttiva, queste sviste me le sarei aspettate più su un amplificatore Bugera o Stinger.